martedì, agosto 02, 2005

Dal nostro inviato alla Romanina

tutti sappiamo che teresa è malata di shopping.
tanto malata.
abbiamo fissato un pranzo alla romanina e io ingenuo
credevo che fosse per il piacere di fare quattro chiacchere con un amico...

falso...
semplicemente serviva una scusa (anche davanti a sè stessa) per arrivare al centro commerciale elìdedicarsi anima ae corpo al suo sport preferito.

Quindi dopo pranzo, guarda l'orologio con fare preoccupato
e mi coinvolge in un piccolo giro per i negozi
"ma tanto non compro nulla, giusto per dare un'occhiata".
Prima tappa l'irrinunciabile negozio di scarpe, dove in ocasione dei saldi
hanno tirato fuori tutti (e soli) i fondi di magazzino, mettendo insieme un'accozzaglia di
obbrobri impresentabile.

Seconda tappa il negozio di sport
Stessa distesa di oggetti terrificanti accostati ad altri carini ma tutti al di sopra dei 300 euro...
Teresa comincia a sudare freddo, la temperatura corporea comincia a salire sopra i 39, mentre lei, con fare disinvolto, continua a ripetere "meno male non c'è niente che mi piaccia..."
ma negli occhi si legge quanto sia in astinenza da acquisto, e che nei prossimi minuti avrà bisogno di comprare qualcosa, qualunque cosa, anche bruttina, basta sia....

si avvicina alle borse (che ci vuole a comprare una borsa? al limite la utilizzi per buttare la spazzatura...)

no, niente...
io dico "avevi promesso!"
"no, non c'è nente che mi piace"
"mmm sarà, ma c'è ancora tanta strada da fare per arrivare all'uscita"...

breve sosta davanti ai costumi da mare uomo, e idea geniale...convincere me a comprare qualcosa...
infatti teresa è allo stadio terminale della malattia e, complice anche il suo innato buon cuore, le basta che qualcuno che sta con lei compri qualcosa ed è contenta, nonso, fforse non le piace uscire da un negozio senza niente....magari è la reincarnazione di un commesso d negozio, e soffre quando qualcuno non compra niente...

comunque dicevo lei è contenta anche se compra qualcuno al posto suo (al limite chiede all'acompagnatore-trice di digitare il PIN del bancomat al loro posto...)
ma ahimè, non trova collaborazione mentre continuo inesorabile a spingerla verso l'uscita...
comincia a sentirsi perduta...in traiettoria è rimasto solo un bambino in braccio al padre ("dici che me lo vende?" mi sussurra con fare circospetto...)
e uno scaffale con portafogli e marsupi...
ma ecco....il colpo di genio...

balzo di lato a seminare l'inseguitore (io) e Teresa piomba su uno scaffale con i braccialetti colorati Nike (uno c'è scritto "HEART" (ma Teresa lo pronuncia "EARTH"...vabbè) uno "DESIRE" e uno "CONFIDENCE" )
tre colori, rosa, celeste, verde, colori pastello....
io incredulo la scongiuro "ma stai scherzando???"
"ma no dai, poi son in beneficenza, il ricavato va...va.. scusi lei dietro il bancone vero che sono di beneficenza??"
"ma certo signorina che domande fa? sono i più di beneficenza del mondo...." (l'adorabile sincerità dei commercianti...)
davanti la mio sdegno, prova prima la corruzione "te ne regalo uno..."
siccome non attacca coinvolge "la famigghia"..
"ne regalerò uno alle bimbe, loro non sono schizzinose come te...."

FINALE (veramente apocalittico)
uscendo dal supermercato incontriamo una dipendente ISL.....

T. "hai visto che bei braccialetti??"
A. "mia figlia ce li ha uguali"
M. "..."
T. "Vuoi che te ne regalo uno?"
A. "Seeemeglio, ma se ti dico che li porta mia figlia, io che li metto a fare?"
T. "..."
M. "...."
e vissero tutti felici e contenti, specialmente quelli senza bracciali...

marco