mercoledì, aprile 27, 2005

INTERVISTA - contessa miseria

"...A Manhattan abbiamo preso con lei un caffé vicino al Joe’s Pub. Si è parlato di musica ma non solo, la nostra curiositá trascendeva l’aspetto musicale per tentare di esplorare il personaggio Carmen Consoli. Volevamo provare a capire cosa porta molti giovani ad indentificarsi nelle canzoni di questa trentenne siciliana."

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Insomma descrivi donne al positivo e al negativo....

''Vorrei trasmettere la necessitá di accettare la propria natura. Matilde non ha accettato il suo stato di donna. Ha rifiutato l’idea della maternitá. Io non do giudizi ma non amo chi pensa che dare alla luce un essere umano possa essere mortificante. Io magari non avró mai figli, chi lo sa. Le donne si dimenticano troppo spesso la femmilitá. Essere donne non vuol dire essere in competizione con i maschi. Io pretendo che un uomo saldi il conto quando mi invita a cena. Se mi fa pagare la metá con me ha chiuso.''

E che rapporto hai con la tua band tutta maschile?

''Si sono un po’ la ‘leader’ della mia band. Ma per esserlo non ho rinunciato a nulla. Se si rompe una ruota io non la cambio, lo fa un maschio...''


La Consoli quando era adolescente ha fatto parte di ''Comunione e Liberazione'', questa esperienza é ancora viva nella sua mente. Ce la racconta.

''Quando sei piccolo è bello far parte di qualcosa. Ma sono andata via, una deve fare in modo che le cose le appartengano e non di appartenere alla cose. Parlavano tutti nello stesso modo, erano schematizzati, inquadrati. A 17 anni mi sono staccata. Ricordo i meeting di Rimini. Era bello. Ho incontrato amici ma anche tanto fanatismo. Molte compagne di percorso si sono rovinate la vita... Il valore della vita è nella curiosità, nella diversità, vivere nella sofferenza non rispecchia l’uomo. Io non credo nei peccati che espiano le sofferenze. E non penso che Dio ci abbia dato i sensi per non usarli. Non credo alla castità anzi... credo che possa essere pericolosa e dar dar luogo a perversioni... Il Papa non sarebbe stato d’accordo, ma questo Papa, secondo me, sotto il suo sorrisetto nascondeva qualcosa... Era un conservatore perché doveva esserlo...''

Carmen tiene a spiegare bene questo concetto. Non è la prima persona della sua età che sentiamo ragionare così.

''Molti giovani la pensano come me. Il Papa ha fatto delle azioni che la chiesa non aveva mai fatto. Ha pregato con gli ebrei, era amico del Dalai Lama .... ‘Pregate purché pregate’ ha detto e, secondo me, voleva dire: andate dove vi porta il cuore. Dovete fare l’amore fatelo, ma nel miglior modo! Insomma una sorta di ‘ciccio toccami la mamma non c’è’''

Vengono in mente le ondate di giovani accorsi per i funerali di Wojtyla. La sua morte ha colpito molto anche lei...

''Si mi faceva troppa simpatia. Abito vicino al Vaticano a Roma e ho seguito tutto da vicino. Secondo me dentro di lui c’era un rivoluzionario. Era speciale. Amava il rock and roll. Aveva delle idee con cui io non concordo assolutamemte ma non so quanto fossero radicate. Mi era entrato dentro il cuore piú di quanto pensassi, come a molti miei coetanei. Ha invitato Lou Reed a cantare e Lou parla solo di sesso, amava Bob Dylan e non certo Michael Bolton!''

Sembra si sia creata un Pontefice a sua immagine, ci chiediamo quanti giovani hanno visto in Wojtyla quello che ha visto lei. Contradditorio o no, sicuramente molti di questi avranno affontato un viaggio a Roma per un estremo saluto.


Cosa si aspetta Carmen dal futuro?

''Il mio futuro é legato a questa sera, non riesco a pensare a dopo. Noi siciliani tanto non pensiamo al futuro che non abbiamo, abbiamo il tempo futuro dei verbi.

‘Tra due anni minni vaju.’''


''L’eccezione è un elemento di disturbo per chi vuole uniformarsi alla norma, per chi non vuole rischiare di mettersi in discussione. L’eccezione diventa uno stimolo per chi invece vuole staccarsene e cercare un’altra via''.


Non ho parole...

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