giovedì, marzo 25, 2004

NY

New York,
23-03-2004






La prima trasferta americana di Carmen Consoli si è conclusa davanti al Joe’s Pub di New York con decine di persone all’addiaccio in cerca di un biglietto per entrare al suo concerto.Ma il club era da tempo già tutto esaurito.
Carmen Consoli è arrivata negli Stati Uniti con un’organizzazione tagliata su misura per lei.
La Fondazione Arezzo Wave - legata alla Woodstock nostrana e promotrice di musica italiana all’estero - è riuscita ad inserire un suo concerto nientedimeno che al festival South by South West di Austin,Texas(unica italiana in 18 anni di festival).
Alla più importante vetrina musicale degli Stati Uniti(1280 concerti in cinque giorni) la Consoli è apparsa venerdì scorso alla mezzanotte in un piccolo club e ha cantato per un pubblico caldissimo(e per la curiosità di alcuni tra i più autorevoli critici musicali americani).
Il giorni dopo era a New York.
Due gli appuntamenti pomeridiani: il primo all’Istituto Italiano di Cultura e l’altro alla Casa Italiana Zerilli-Marimò,centro culturale legato alla New York University.
In entrambi gli incontri ravvicinati Carmen Consoli ha cantato,raccontato e divertito,chissà perché in inglese(lo parla benissimo).
La Casa Zerilli-Marimò ha ospitato un pubblico di studenti e professori universitari,quasi tutti italiani.Vestita in jeans e golfino bianco,un fiore bianco tra i capelli,la Consoli è salita sul palco davanti a più di cento persone,moltissime in piedi,"Sono Silvio Berlusconi" ha scimmiottato davanti a un microfono tra le risate generali.
Poi si è fatta seria e ha iniziato la sua affabulazione.
Ha raccontato del padre che amava la musica e che fin da piccola le aveva fatto registrare canzoni;della madre(la cui fiera e silenziosa apprensione è stata uno dei più bei sentimenti del Consoli Us Tour),presente in sala,che invece la incitava a studiare;della prima canzone scritta a cinque anni per la sua gallina Cettina,Limpida e luminosa,diretta e sicura:"Sono nata fra fuoco e acqua.
I contrasti fanno parte di me" ha detto la Consoli per spiegare la sua "sicilianità".
Ha cantato voce e chitarra senza microfono,L’eccezione,Fiori d’arancio(che ha accennato anche in una traduzione inglese perfettamente credibile),Lingo(tradizionale siciliana);"Vi annoiate?" ha chiesto prima di Moderato in re minore e prima delle domande del pubblico.
Hanno parlato studenti e professori ; le hanno chiesto della difficoltà di resistere alla pressione dell’industria ("Ho sempre dato priorità alla musica,la mia urgenza creativa mi ha portato in un mondo dove tutto celebra la vita.Al resto non ho mai fatto caso"),della sua scrittura("Do priorità ai testi delle canzoni,la musica la modello sulle parole.
Adoro prendere ispirazione dalla letteratura:Dickinson,Leopardi,Foscolo,Manzoni,Pascoli,ma anche Marquez,Allende,e i siciliani,Pirandello,Verga"),di come vive questa prima visita americana("Non ho aspettative,prendo quello che mi arriva,mi do al cento per cento,onestamente.Tutto dipende dalle priorità:prestigio o fama?Scelgo il prestigio anche perché a 30 anni non posso più fare Shakira").
La sera al Joe’s Pub.

domenica, marzo 14, 2004

Sicilia Bedda Mia...

Catania
16-03-2004




-M: Com'e' andata a CT?
-T: Benissimo anche se siamo tornati come delle pezze vecchie..l'età comincia a farsi sentire
(P:C'era anche chi diceva di volere andare in palestra ieri con un'ora di sonno addosso..)

- M: Come sta Andunello?
T: Simpaticissimo...finalmente ho conosciuto Antonio da Acireale che poi è di Acicastello e non si chiama Antonio ma Antonello. Ma come fate a conoscere una persona così normale? Anche se la passeggiata in macchina sul porto all'una di notte in 7 non è proprio normale!!!
(P: è di AciCatena... è bello come il sole... anche se Tiziana gli ha detto che se lo immaginava bello alto e biondo, da quanto aveva sentito parlere di lui..)

-M: Va manciastivu a pasta cchi sarde?
T: Noooo...ma in compenso Andunellu ci ha portati in un posto buonissimo a mangiare il pesce...spettacolo
(P:Varà,, ieri c'avevo le cozze che facevano cabaret nella mia pancia...)

- M: A vidistivu a zita di Andunellu?
T: Nooo
(P: Macchè... però abbiamo visto la zita di Bruno SNAI)

-M: Che voto date da 1 a 10 alle arancine del porto???
T: Gli arancini del porto...noi abbiamo mangiato tantissimi arancini di fronte a villa Bellini
(P: alle arancine del porto non posso dare voti, ma alla baldraccona del porto incarnata nella persona di Tere do 10!)

mercoledì, marzo 03, 2004

WHAT A FUCKING

Tratto da una storia vera, il racconto di tre giornate trascorse da due ragazze italiane a Londra.
Storia di una vacanza che era nata per caso, sviluppatasi col trascorrere dei giorni in una serie di episodi stranamente singolari, i quali hanno trasformato quello che doveva essere un allegro e spensierato viaggio in un’esperienza che nessuna delle due protagoniste avrebbe potuto facilmente dimenticare.Per dare un impatto maggiore al lettore, il racconto era stato corredato da testimonianze fotografiche…ne abbiamo tenuta solo una per motivi di spazio.

Era il lontano...



Giovedì 13 Novembre 2003

Ore 10.00, aeroporto di Roma Ciampino

Inizia tutto lì, in fila per il check-in Tere mi dice:

- c’è Carmen Consoli...
- Tere, vai a cagare!

Mi giro, e in effetti Carmen era lì!

Entro in fibrillazione (mi sarebbe durata per tutto il viaggio).
Vado a scambiare quattro chiacchiere con lei... mi dice che stava andando a Londra per un concerto, e io:
- ma dove?
- a Londra
- si, ma dove??
- A Lon-dra....
- Ma do-ve, in che po-sto??

Finalmente ricevo una risposta, avrebbe suonato, dice lei, all’Astoria!
Trattasi in realtà dell’Astoria2 (nel retro dell’Astoria, noto teatro decaduto adibito adesso a concerti, posto abbastanza celebre)... ma vabbè!

Ci diamo appuntamento per la sera al concerto, nel frattempo le chiedo di farmi confrontare i suoi calli della chitarra alle mani con i miei....(feticismi, tra l’altro Carmen di una gentilezza impressionante, si trova davanti una pazza e le da confidenza.... )


Arriviamo a Stansted
- Ciao Cà, a stasera!
- Ciao, ti aspetto!

A questo punto le nostre eroine cominciano il loro tour per Londra!
Entriamo nel primo bar per prendere un caffè (c’era del rincoglionimento pesante...) , Tere dice al barista:
- due caffè, uno ristretto e un espresso!
- Tere, guarda che siamo in Inghilterra....
- Ah... one muffin black!!

Tutta la popolazione del bar assisteva divertita al teatrino…
Facciamo un lungo giro della città...
E poi ci prepariamo per il concerto!

Concerto stupendo, peccato che sia finito senza secondo bis e senza poterla incontrare.

La serata finisce con qualche altra birretta e cazzeggio in giro, nota interessante della serata, barista spagnolo di Barcellona che era veramente uno spettacolo! Comunque...

Venerdì 14 Novembre

Mattinata di shopping, english breakfast e National Gallery (un po’ di arte ci vuole...)

...e poi partenza alla volta di Bristol, dove c’era il buon Mario ad attenderci!
La casa di Mario è semplicemente meravigliosa, dentro e fuori...
ispira potentemente, e noi ci siamo lasciati ispirare...

E così ispirati andiamo a scoprire questa Bristol!

Momento migliore indubbiamente all’interno di un pub molto bello, dove quella sera si svolgeva un concerto jazz tenuto esclusivamente da “over 60”.
E lì Tere ha conosciuto un Sudamericano meraviglioso con cui abbiamo trascorso parte della serata.

La serata finisce a mangiare bacon e pizza all’aglio...



Sabato 15 Novembre


Avevamo il bus per tornare a Londra alle 10.50;
arriviamo alla stazione dell’autobus alle 10.47 (ce l’eravamo presa con calma...)
l’autobus chiude le porte appena ci vede (...)
- fateci salire
il tipo che guidava fa “no” con la testa

- e dai!
- ....
- ma abbiamo il biglietto!
- ...

fatto sta che non ci hanno fatto salire, io mangio due muffin per lenire la tristezza, Tere un muffin e due tramezzini. Mario ci porta alla stazione dei treni, prendiamo il treno per Londra (33 pounds, e stavamo per perdere anche quello!) e riusciamo ad arrivare a Londra.

Lì cazzeggiamo per un paio d’ore, poi prendiamo il trenino per Stansted, prendiamo il treno mezz’ora prima del necessario forse per la paranoia di perdere anche l’aereo...

Fatto sta che sto treno fa mezz’ora di ritardo, io avevo perso completamente il senso del tempo, sapevo solo che era presto!

Arriviamo a Stansted e facciamo il check in, durante il quale io facevo gli scherzi a Tere

- guarda, c’è Carmen Consoli...
- dove?
- Scherzetto!



Decidiamo di spendere tutti i pound che ci erano rimasti al pub dell’aeroporto prima dell’imbarco (in realtà come abbiamo poi scorperto mancavano solo 10 minuti all’imbarco...).

Ci dirigiamo a sto pub..
- non ci credo, c’è Carmen Consoli davvero!
Era lì che guardava i giornali
- Carmen, non ci credo, ancora tu?
- No... le ragazze dell’aereo!!
E parliamo del concerto, di quanto sono bastardi gli inglesi... e poi scatta il momento foto.


Notare la faccia di Carmen, sembra il giochino “trova le differenze”.... è fulminata!



Ci diamo appuntamento sull’aereo (incredibile, stesso aereo all’andata e stesso al ritorno!), e noi andiamo a prendere la desiderata birra.
Al pub è tutto un brindare, anche col barista albanese che ci serviva, avanzavano pounds, prendiamo un’altra birra

La scritta sul muro del pub che si intravede nella foto diceva:

“le cose migliori accadono a quelli che…aspettano”

e noi stavamo aspettando... e mentre aspettavamo guardo l’orologio del pub e dico:
- Tere, abbiamo perso l’aereo!



Erano le 17.10, in nostro aereo partiva alle 17.15.
Corsa inutile al gate, abbiamo visto allontanarsi il nostro aereo con Carmen sopra...
Tristezza... poi risate isteriche per circa un’ora, non ci potevamo capacitare di quello che era successo!!

Notte trascorsa a Stansted mangiando, bevendo e componendo il puzzle che Tere aveva comprato alla National (un Van Gogh d’eccezione...).


Il nostro ritorno a Roma alle 10:00 del mattino di domenica, tra le braccia di Tizzi e Marco e la loro torta!


E vissero tutti felici e contenti!!!

Vacanza che non mi scorderò mai più di sicuro....

lunedì, marzo 01, 2004

Si Dice Il Peccato Ma Non La Peccatrice...




- Il discorso principale era più principale

- Questo codice è amorbo

- Abbiamo catalogato l'attenzione

- Devo colmare la laguna

-LEI: ... a meno che non dimostra
LUI: dimostri!
LEI: ma io gli dò del tù!


- Sembrano quei cosi dove si mette la polvere dei corpi scremati

- La tecnologia si bleffa di me!