giovedì, febbraio 23, 2006

Conosco i miei Poli

Dopo giorni di nulla, finalmente una serata che riempie.



Non c'è NADA da fare, è la mia bassista preferita!

Fcciamo un po' d'ordine...

Prologo:
Allora, John Parish si conosce perchè ha suonato nel primo gruppo di PJ, e poi c'ha fatto anche un disco assieme.
PJ s'è fatta Nick Cave, anche loro hanno una canzoncina insieme...
Primo atto:
Premesso questo, vado a vedere il concerto di un "Bad Seeds" di Nick Cave: Hugo Rice, che con tale Marta Collica ha fondato i SEPIATONE.
Questo concerto tanto m'è piaciuto che dei dischi che venivano venduti all'uscita non ho comprato il loro di CD, ma quello dei Micevice(giorgia poli basso, giovanni ferrario chitarra voce, michela manfroi piano, davide mahony batteria).
Giorgia Poli e Michela Manfroi sono due ex del gruppo degli Scisma di Benvegnù.


Secondo atto:
John Parish fa un concerto al Big Mama. Quantomeno per rispetto a PJ ci si va. Lui non è all'altezza delle aspettative, ma la bassista è un genio, è Giorgia Poli!
Alla tastiera c'è la Sepiatone... la Marta Collica (non renale ma quasi...)

Terzo atto:
John e la sua band ripropongono al Circolo degli Artisti lo stesso concerto fatto al Big Mama, e io ci torno per rivedere la mia bassista preferita (tra questo concerto e l'altro incredibilmente mi è arrivato un basso acustico tra capo e collo...). Prima di loro ci suona Cesare Basile (Parish ha collaborato anche con lui, oltre che con gli Afterhours e con Nada), e meno male... perchè è un genio!
E chi suona le tastiere nel suo gruppo?
Michela Manfroi! la tastierista degli Scisma!!
E che puttanaio... ma si scambiano le poltrone come i politici questi qua??

Epilogo:
La fine ovvia di tutto sto rimescolio è che a un certo punto scorgessi la Polly Jane, ovvio, no? E invece?
...e invece c'era NADA!

giovedì, febbraio 16, 2006

Terry La Matta



ABBUSCHI!!!

Un pugno, ancora un pugno
e un altro sullo slancio ...........


Mi scassa e se la spassa
con la mia incapacità


la boxe non è una rissa,
ma sport e bla bla bla...


Vinicio Pam-Pam Kuntz

lunedì, febbraio 13, 2006

Condominio

L'ordine se non viene dalla civiltà del singolo viene dalle forze dell'ordine, se no c'è la mafia....


Al sig. condomino che ha tagliato la sella del mio motorino

Caro sig. condomino,
ignara del motivo che la ha indotta a compiere un gesto vandalico di questo tipo (tra l’altro è la terza volta che mi succede all’interno del cortile, per un danno complessivo superiore a 400€), volevo informarla che ho sporto denuncia presso i carabinieri.
Volevo inoltre chiederle cortesemente una cosa: la prossima volta che malauguratamente ci sarà qualcosa di sbagliato nella posizione del motorino, nell’occupazione di spazi particolari o altro (se è questo il motivo dell’atto vandalico), è sufficiente che lei mi lasci un biglietto sul mezzo, le garantisco che sono in grado di capire anche meglio con le maniere civili se sto recando disturbo a qualcuno.
Si ricordi che il male che uno fa ritorna sempre indietro, potrà capitare anche a lei di trovarsi di fronte a un vandalo, o a qualcuno molto arrabbiato che se la prende con lei perché un qualche vigliacco gli ha tagliato la sella della moto… per non parlare delle maledizioni che uno riesce a farsi tirare dietro (magari lei non è superstizioso, magari non è vero, ma nell’incertezza…)
La civiltà è un modo per campare e per far campare meglio in questo mondo già problematico di suo.

giovedì, febbraio 02, 2006

Penicilline

Prologo

Tutto è riconducibile al sogno non manifesto di Enzina Di Noia (in Motta) di fare il medico.

La sua indole la porta ad assegnare e consigliare qualunque tipo di medicinale a chiunque. Nel tempo ha avuto comunque la possibilità di sviluppare preferenze per alcuni tipi di farmaci ed in particolar modo per uno: la "pennicellina".

Qualunque sia il malessere della persona che le sta di fronte, dal raffreddore alla depressione, un'iniezione di pennicellina risolverà per certo il suo problema.

Opera I: La Pennicellina

L'inverno, si sa, è portatore di malanni e la figlia di Enzina (quella che ha a portata di mano) si ammala, manifestando alla madre il suo malessere.

Cecilia: Ma', non mi sento tanto bene, credo di essermi ammalata.
Enzina: Send' 'm pò. Perchè nun t' fai 'na 'neziona d' p'nnicellina. Cu quell' sicur' t' passa tutt'.

Come sotto ipnosi senza capacità di opporsi ad una forza superiore Cecilia accetta. Ma alla vista dell'ago.....

Cecilia: Non ce la faccio. Proprio non posso
Enzina: (pensato: ... Ma mo l'agg' pr'parata, che aggia fa'? L'aggia gettà? E' p'ccato. Tand' bbuon manc' m' sent' .... mo me la faccio io....) Ginoo, me la men' 'mpo tu sta 'nezion'? Mo t' spieg' comm s' fa

Gino, il marito, dopo aver ricevuto tutte le istruzioni del caso si accinge dunque ad eseguire l'operazione. Ma un meccanico rimane sempre un meccanico, un'iniezione, un rivetto, la differenza non è poi così evidente..... l'ago lo infila praticamente tutto...

Ma no, per Enzina nessun problema. Il problema è di Cecilia che a tale scena comincia a sbiancare e nel tentativo di raggiungere un sedia per sedersi cade in terra svenuta..

Epilogo

Cecilia finisce in ospedale per aver sbattuto la testa.


M.R. Motta